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Forse solo la poesia riesce ad esplicitare il senso di vuoto che la morte produce, soprattutto di un figlio. Si genera con involontario senso di onnipotenza, credendo di potere proteggere chi esce dal nostro grembo per sempre. Lo si promette a noi stessi, madri e genitori, lo si promette a chi sta per venire al mondo, concetto che prediligo al nascere, che trovo limitante. Venire al mondo è altro, è entrare in un ‘luogo’ che darà felicità e dolori, opportunità e insidie, sogni e lutti. È la vita, venire al mondo è entrare, con la propria, nella vita degli altri. È farsi spazio con la propria curiosità, intelligenza, creatività, competenza, ambizione, ingenuità. È esserci e relazionarsi. La vita è un miracolo, la morte è un mistero, la perdita può diventare un’ossessione. Dove sarai andato? Io ti cerco, talvolta ho la sensazione di percepirti e mi rassicuro. Ma sarà vero? Sarà l’illusione, il bisogno, la realtà? Sarà che la tua mancanza è così insopportabile che sapere che ci sei, in una forma ancorata esclusivamente alla fiducia, mi dà sollievo? Questo si domanda Simonetta e questo rivela nelle sue poesie, che potrebbero essere scatti fotografici, per la potenza delle parole che evocano immagini.

FUNAMBOLIA

SKU: 978-88-33875-89-7
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